Lo speziale e la spezieria  

 

 

La preparazione dei rimedi, fino all’introduzione della chimica, era abbastanza semplice e richiedeva pochi strumenti. Le erbe venivano coltivate negli “orti dei semplici” e messe ad essiccare dopo la raccolta; dopo averle triturate e ridotte in polvere con torchi e mortai, erano conservate in apposite scatole.

L I'estrazione dei semplici avveniva all’interno dei laboratori in appositi alambicchi e storte per la distillazione. Le polveri erano conservate con l’aggiunta di varie sostanze: grassi animali, vegetali e perfino umani; zuccheri o miele oppure aceto. A seconda di tali aggiunte, la consistenza del medicamento cambiava: poteva essere liquido, sciropposo o cremoso e veniva conservato in recipienti di ceramica e di vetro. A seconda della consistenza variava anche il recipiente: quelli a bocca larga, come gli albarelli e i barattoli, contenevano i medicinali pastosi come gli unguenti, mentre i medicinali liquidi venivano conservati nei fiaschi, nelle bottiglie e negli orci.

Sui contenitori di ceramica la maggior parte delle volte era riportato un cartiglio su cui era scritta con forma abbreviata, spesso in caratteri gotici, il nome del contenuto affinché lo speziale - l’antico farmacista - potesse disporre facilmente di ciò che gli serviva.


Boccali e fiasco da farmacia