Matematica ed Arte

Nulla sembrerebbe, a prima vista, più distante: l'istinto e la ragione, appaiono come l'antinomia per eccellenza.

Un'opera d'arte si deve "vedere", la matematica non si mostra soltanto ma si "dimostra"...La categoria dell'estetica sembrerebbe a prima vista nulla avere a che fare con quella del pensiero matematico.

Eppure, a ben vedere, si scopre che sia l'una che l'altra sono forme creative del pensiero umano, che trovano la loro unione profonda nei concetti di spazio fisico (la tela per il pittore, la geometria per il matematico) e di spazio metafisico (lo stile dell'artista ed il metodo del matematico).


MOSTRARE

Come esempio del rapporto tra arte e matematica vi proponiamo

La dea della geometria
litografia


L. Saffaro
(Trieste, 1929 - Bologna, 1998)

Dono dell'autore come simbolo del Museo, nel giorno della sua apertura al pubblico

Brevi cenni critico biografici su Lucio Saffaro.
Lucio Saffaro (Trieste 1929 - Bologna 1998); è considerato il più autorevole rappresentante di quel pensiero che pone nelle scienze esatte il fondamento dell'operare artistico.
Si laurea in Fisica, ma non è stato soltanto uno scienziato prestato all'arte e alla letteratura né sono un artista innamorato della simmetria matematica, lui era le tre cose insieme: fu matematico, letterato e pittore in un unicum di pensiero ed azione. Saffaro non è un matematico convertito alla pittura, ma un matematico che fa matematica, alta matematica, con la pittura. Non è l'associazione di due discipline, ma la continuazione di una disciplina oltre la propria soglia….
La Dea della Geometria è una figura la cui immagine è solo apparentemente l'immagine rassicurante di una "damina" dell'Settecento - il secolo dei Lumi - a spasso sul Canal Grande, ma a ben guardare il suo volto velato non ci rivela affatto la sua identità, e la figura è sospesa come un fantasma dalle vesti lacere (la "cerniera" ai piedi dell'ampia gonna divide o unifica le pieghe del vestito?) che scivola tra architetture di un "Fondaco" immaginario e leggermente inqueltante nel suo onirico candore logico.

Per saperne di più:
http://www.dm.unibo.it/bologna2000/saffaro_main.html

 

Tertius
acrilico su tela

V. Zargon
(Buenos Aires, 1958)

Altre sue opere

Brevi cenni critico biografici su Viviana Iris Zargon.
Viviana Iris Zargon è nata a Buenos Aires il 4 marzo del 1958 e ha al suo attivo già un curriculum internazionale di tutto rispetto. Dopo aver
conseguito la laurea presso l'Accademia delle Belle Arti di Barcellona si è fatta apprezzare in numerosissime mostre personali in America ed in Europa per il suo impegno a favore di un'arte contemporanea che riesca a coniugare il sentimento di spaesamento dell'artista con la realtà tecnologica e scientifica.Uno dei suoi "segni" caratteristici, ma in continuo divenire, è la divisione dello spazio pittorico in due "finestre" apparentemente dissociate tra loro:vecchi strutture industriali(il caos del presente ) e rappresentazioni scientifiche(la logicità del passato ormai storico).Il quadro della Zargon che è presso il nostro Museo è una esemplificazione di quanto appena detto.Questo quadro non è un unicum, ma fa parte di tutta una serie:l'artista, infatti, a ha creato molti di quadri dove la figura della "finestra" scientifica è rappresentata dai poliedri della collezione Graziotti o da altri exhibits presenti nel Museo della Matematica di Roma.



Sculture a forma di poliedro dell'artista Adriano Graziotti

Brevi cenni critico biografici su Adriano Graziotti.
Adriano Graziotti (Carpendolo, Brescia 1912 -2000) è scultore e pittore "innamorato" della matematica; ha convogliato ogni sua energia nello studio dell'arte che ha percepito immediatamente come il linguaggio più confacente ad esprimere la sua forte sensibilità spaziale. E' autore di una ricca collezione (112) di sculture che rappresentano altrettanti poliedri che ha donato al Museo della Matematica.


APPROFONDIMENTI

Per chi volesse approfondire gli argomenti o per i professori che volessero preparare la classe alla visita consigliamo, tra l'altro, la lettura di:

AAVV - La casa di Urania - 1996, Argos Edizioni srl, Roma [il capitolo: 6- Il poliedro simbolo nello spazio della rappresentazione artistica]