Città della Scienza di Roma
Il Progetto

Vincenzo Vomero
Direttore UO Musei Scientifici
della Sovrintendenza Comunale

Roma si appresta a perdere un primato, il non invidiabile primato di essere l'unica Capitale di un grande Stato che non possieda un grande Museo della Scienza, un centro di divulgazione scientifica dedicato indistintamente a tutti.
Roma ha fatto sforzi enormi negli ultimi anni per rendere sempre più fruibili gli immani tesori archeologici e artistici che conserva ma avrebbe commesso un errore epocale se si fosse fermata qui. Ha sentito invece la necessità di compiere un altro (ed oggi inevitabile) passo, rendendo ancora più globale e integrato il già forte intervento culturale messo in atto; ha indirizzato quindi il proprio interesse verso un effettivo potenziamento della cultura scientifica.
Ed è con queste premesse che oggi prende la via della realizzazione il grande ed ambizioso progetto per la Città della Scienza di Roma che vuole azzerare completamente il gap esistente tra la nostra città e le altre grandi capitali.
20 anni di ipotesi di lavoro, di progetti e di tentativi non andati in porto hanno però, contribuito a mettere in evidenza la grande ricchezza del patrimonio scientifico della Capitale e la altrettanto grande quantità e qualità delle competenze scientifiche e museologiche presenti in città, attivando, nel contempo, importanti sinergie tra Università, Stato, Regione, Provincia e Comune.
Oggi il progetto diventa realtà
La Città ha chiamato, a garante del progetto, Antonio Ruberti, un uomo chiave per la cultura scientifica italiana, che ha maturato un grande patrimonio di esperienza come scienziato e didatta, come gestore della più grande università italiana e come ministro della Repubblica.
Ha poi creato un nuovo e specifico settore della Sovrintendenza comunale dedicato ai Musei Scientifici ed all'avanzamento della cultura scientifica.
Ha nominato una commissione di esperti che, senza clamore, ha lavorato per tutto il 1999 delineando le linee guida del Progetto della Città della Scienza di Roma.
Ha infine finanziato una prima trance del progetto con i fondi di Roma Capitale attivando il concreto avvio delle operazioni necessarie per una così ambiziosa realizzazione.
L'Amministrazione Comunale ha posto particolare attenzione a una idonea localizzazione della nuova struttura. L'assunto politico di partenza è stato
che la Città della Scienza di Roma dovesse sorgere in un quadrante urbano, quello dell'Ostiense, che tanto ha significato per la tecnologia e l'industria di Roma del secolo scorso e che oggi ha bisogno di forte riqualificazione. Già molte tessere cominciano ad essere collocate nell'area: la terza Università, "Le Macchine e gli Dei" della Centrale Montemartini, Il Teatro India all'ex Mira Lanza e l'ex Mattatoio; altri complessi, come i Mercati Generali, stanno per essere ricollocati liberando spazi di pregio.
Un'area dismessa, fortemente degradata, di grande fascino, con importanti valenze di archeologia industriale e con il valore aggiunto della contiguità con il fiume, gravita attorno al grande Gazometro nel comprensorio Italgas. Ed è proprio l'area del Gazometro che si intende destinare alla Città della Scienza.
Come? Dando corpo ad un un procedimento progettuale caratterizzato da una stringente logica operativa.
Nella progettazione di un nuovo Museo è una occasione rara quella di poter iniziare dai "contenuti" e passare poi al "contenitore" piu adatto. E' spesso diventata prassi corrente adattare i contenuti a contenitori preeseistenti.
Ed allora, strategicamente, grande importanza e congrue risorse vengono assegnate oggi al progetto dei contenuti concettuali ed oggettuali della Città della Scienza di Roma.
Questa fase sarà immediatamente seguita da un concorso per il progetto architettonico del contenitore e dalla ricerca e definizione della più opportuna forma gestionale dell'intero complesso.
Mentre procederanno queste fasi progettuali e organizzative, si prevede di realizzare una serie di manifestazioni scientifiche differenziate che serviranno da presentazione e da cassa di risonanza del progetto Città della Scienza, sia in Italia che all'estero.
Nei quattro anni successivi dovrà essere portata a compimento l'intera opera che si stima possa estendersi su una superficie di oltre tre ettari e per oltre 30.000 metri quadrati.
La realizzazione di una struttura complessa di così forte significato culturale e di tali dimensioni ha bisogno di risorse finanziarie elevate. Una plausibile stima dei costi fa prevedere investimenti per circa 200 miliardi, che non possono certamente essere totalmente a carico del bilancio comunale, ma che possono essere reperiti con opportune sinergie Stato-Enti Locali.
Oggi parte ufficialmente l'iter per la realizzazione della nuova struttura romana con la pubblicazione del primo e fondamentale bando di gara per la individuazione e la progettazione dei contenuti della Città della scienza di Roma.
La commissione scientifica, nominata dall'Assessorato alle politiche culturali, ha individuato e proposto all'Amministrazione una trama concettuale e una ipotesi di strutturazione interna del sistema Città della Scienza che possano rendere la struttura romana di alto profilo e di eccellenza in ambito mondiale, e le ha delineate in dettaglio nelle linee guida elaborate al termine dei suoi lavori.
Il vincitore dell'appalto concorso dovrà trasformare le linee guida elaborate dalla Commissione in un progetto unitario caratterizzato da elaborazioni d'avanguardia nel campo della cultura scientifica e della sua divulgazione con linguaggi e metodologie proiettate al futuro.
Il livello di integrazione, di contestualizzazione, di sperimentazione e di qualità culturale raggiunto da questo primo e basilare studio caratterizzerà e condizionerà ogni altro intervento architettonico, museografico o gestionale, di una Città della Scienza, come questa di Roma, che, per il fatto di essere realizzata all'inizio del nuovo secolo, avrà certamente puntati su di se gli occhi del mondo.