LE LINEE GUIDA ELABORATE DALLA COMMISSIONE SCIENTIFICA

Antonio Ruberti
Coordinatore della Commissione Comunale
per la Città della Scienza di Roma



Impostazione generale

Per definire le linee guida del Progetto Città della Scienza di Roma è stata costituita, con delibera della giunta, una commissione di esperti del mondo scientifico e di rappresentanti del Comune e della Sovrintendenza.
L'impegno centrale della Commissione è stato quello di definire le linee generali per impostare un progetto sulla base delle esperienze migliori maturate in questo campo e dunque per utilizzare il patrimonio di conoscenze che si è andato accumulando negli anni del ritardo. Si è anche lavorato per dar una identità specifica al progetto che si realizza a Roma e che di ciò deve portare un segno.
Si è perseguita l'idea di un progetto adeguato ai tempi nuovi che ci aspettano e che avesse anche una connotazione specifica.
Si sono perciò considerati essenziali tre obiettivi per la Città della Scienza.
Questa deve perseguire la finalità della diffusione della cultura scientifica, e dunque deve essere un luogo sia della memoria e della storia sia del mutamento e dell'evoluzione. Non è dunque un Museo in senso tradizionale, un insieme di collezioni; non è una vetrina dell'innovazione tecnologica.
È questo equilibrio che occorre perseguire e dunque occorre ispirarsi ad una visione culturale della scienza e della tecnologia, che non può prescindere - proprio perché cultura - dalla dimensione storica e critica.


Essa deve inoltre tener conto dell'evoluzione verso una società caratterizzata da un forte tasso di innovazione e quindi essere concepita, in un certo senso, facendo prevalere le infrastrutture sulle strutture. L'equilibrio tra magazzini, laboratori e spazi espositivi deve essere tale da garantire un grado elevato di flessibilità. Deve essere una struttura concepita in una prospettiva di dinamismo e di continuo adattamento.
Infine, poiché evolviamo verso una società non solo ad alto tasso di innovazione, ma anche completamente nuova per quanto riguarda i modi di trasmettere le conoscenze, per i cambiamenti generati dalle nuove tecnologie della comunicazione, occorrerà impostarla tenendo conto in modo pervasivo dei nuovi linguaggi. A tal fine occorre prevedere laboratori informatici, multimediali, di sperimentazione sui nuovi linguaggi in quanto dobbiamo tener conto che la transizione verso questo nuovo universo della comunicazione è in corso. Occorrerà in altri termini accompagnare e sostenere la capacità di adattamento del sistema.
D'altro canto occorrerà pensare alle attività utilizzando quanto già oggi le nuove tecnologie della comunicazione offrono per trasmettere e ricevere, localmente e a distanza, informazioni e conoscenze. Occorre dunque in particolare prevedere luoghi di collegamento con le reti telematiche.
Per quanto concerne l'obiettivo della specificità, occorre partire dal fatto che la Città della Scienza deve venire realizzata a Roma e dunque in un ambiente che conserva testimonianze straordinarie della tecnologia della costruzione. A questo aspetto deve offrire il supporto per una comprensione che non sia limitata alla dimensione dell'arte ma che invece si estenda a quella scientifica e tecnica. Questo aspetto, che va analizzato e deciso in collaborazione con la Sovraintendenza, offrirà al Museo la possibilità di un'interazione culturale profonda con la città e può costituire un segno forte di specificità.
I settori
La scelta dei settori è ispirata all'esigenza della complementarità rispetto al patrimonio esistente e alla sintonia con l'evoluzione della scienza e della tecnologia.
Abbiamo perciò indicato nel bando di gara i seguenti settori:
- lo spazio e la sua esplorazione, ma anche la sua utilizzazione attraverso le telecomunicazioni e l'osservazione della terra, del suo ambiente e delle sue risorse;
- la struttura della materia, ai vari livelli, da quello cristallino a quello atomico e molecolare, da quello nucleare a quello dei quark, presentando teorie e mezzi d'indagine, negli aspetti sia scientifici sia tecnologici,
- la formazione, la struttura e il funzionamento degli ecosistemi, dall'analisi delle componenti a quella dei livelli di organizzazione, con un accento particolare alla biodiversità;
- la biologia molecolare, attraverso la presentazione dei fondamenti e delle applicazioni della genetica molecolare, della biochimica e delle tecniche di ingegneria genetica e cellulare; ciò sia sul piano della comprensione del processo evolutivo sia su quello delle innovazioni nei settori sanitario, farmaceutico ed agroalimentare, ambientale; saranno anche considerati i problemi etici, sociali e legali sollevati dalla conoscenza e dalla modifica del patrimonio genetico e dalla commercializzazione dei nuovi prodotti;
- le neuroscienze, dai meccanismi celebrali all'intelligenza artificiale, in particolare dalla fisica della mente ai modelli della conoscenza, da un lato, alle tecnologie dell'informatica e della comunicazione, dall'altro; anche qui saranno considerati i problemi posti dal virtuale e dalla frontiera tra concreto e astratto;
- per stabilire un'interazione culturale con la città e la sua storia, gli aspetti fondamentali della storia degli impianti (acquedotti, terme, strade, organizzazione agricola, ecc.) e degli edifici (Pantheon, Colosseo, S. Pietro ecc.) che hanno caratterizzato la civiltà romana; per questa parte si deve definire un quadro di cooperazione e complementarità con la Sovraintendenza Comunale ai Beni Culturali di Roma e con il Museo della Civiltà Romana.
Integrazione e cooperazione con le altre strutture romane
La Città della Scienza dovrà integrarsi con le strutture comunali finalizzate alla diffusione della cultura scientifica già esistenti: dal Museo Civico di Zoologia al Planetario, dal Museo della Matematica alla Città dei Ragazzi.
Essa dovrà anche cooperare con i Musei già esistenti a Roma, a partire da quelli universitari, con le Università e con gli Istituti di ricerca, con tutti i centri che svolgono attività di ricerca scientifica e tecnologica. Deve perseguire l'obiettivo della creazione di una rete della museologia scientifica cittadina che, senza interferire con gli specifici assetti delle varie istituzioni e con la loro autonomia, offra l'opportunità di un loro collegamento virtuale e favorisca una loro più ampia fruibilità e più larga valorizzazione.
Con le sue infrastrutture, con i suoi spazi espositivi, con il suo centro di produzione multimediale può diventare un luogo di incontro e di collaborazione.
La Città della Scienza dovrà essere anche un luogo di collegamento europeo e internazionale, per iniziative legate all'evoluzione del pensiero scientifico e alle frontiere dell'innovazione tecnologica, e del loro impatto culturale, sociale, economico.
Oltre che questo tipo di collegamento, la Città della Scienza dovrà prevedere cooperazioni con le scuole e con i media. Queste infatti, insieme con le istituzioni museali, costituiscono quel triangolo il cui equilibrato sviluppo, nei suoi tre lati e nelle mutue interazioni, determina l'efficacia dei processi di educazione scientifica iniziale e continua. Il contatto con la scuola, da un lato, e con i media, dall'altro, offre l'opportunità alla Città della Scienza di essere il crocevia naturale di queste interazioni. Essa è anche il luogo naturale, operando sul crinale tra sistema scientifico e grande pubblico, per affrontare i problemi dei rapporti tra scienza e società, che giocano un ruolo importante per il futuro e su cui è giusto che pesi la società nel suo insieme.
La Città della Scienza è insieme un'avventura culturale ed una sfida con cui siamo chiamati a misurarci.